Quando mi chiedono di attivare un volontario per una assistenza domiciliare mi emoziono sempre un po’….
Infatti c’è un piccolo lusso riservato al coordinamento dei volontari domiciliari, ed è quello che – per quanto possibile – si sceglie chi proporre trai volontari per quella data famiglia, per quel dato paziente…
Quando ho conosciuto la sig.ra Luisa, l’abbinamento con la nostra Stephanie è stato immediato… Stephanie è una ragazza francese dolce e raffinata con una ‘erre’ meravigliosa, avvolgente, un modo gentile, presenza discreta ed elegante… come la sig.ra Luisa, a cui mi è sembrato di proporre la nipote che non aveva…
Fonte dell’immagine https://www.flickr.com/photos/wendyqmccormick/
“Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si è portato via molto ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla”. Jorge Luis Borges
Varcare la porta della casa di Luisa è stato un po’ come entrare nell’armadio per Narnia. Già la casa stessa si presentava come un tabernacolo pieno di ricordi del passato ma dico così perché subito dalla prima visita sono stata trasportata dai racconti di questa gentile e ancora vivace signora nonostante l’età e la malattia. Racconti dal sapore antico, di un vissuto affascinate, dove la sua storia si è intrecciata con la storia delle famiglie dell’alta borghesia di Milano, la guerra, i bombardamenti e poi il periodo della ricostruzione. Un mondo a me lontano e un po’ ignoto ma che potevo ora conoscere meglio attraverso i suoi racconti .
Ad ogni incontro un nuovo capitolo e così abbiamo sfogliato insieme il libro della sua vita. Spesso mi diceva “io non leggo romanzi, la mia vita è un romanzo!”. Infatti era proprio così, non mancava nulla neppure una giusta nota di romanticismo!
Per un momento la malattia , la sofferenza, il dolore, le preoccupazioni si mettevano da parte per lasciare spazio ai ricordi, a qualche risata, a un po’ di spensieratezza e leggerezza.
Senza contare che poi nell’armadio mi ci ha fatto entrare (quasi) per davvero! Una carrellata di vestiti appesi con cura e tagliati da una mano esperta. Una sinfonia di colori dal taglio ormai vintage arricchiti da ricami perfetti che riportavano alla memoria di Luisa momenti e attimi vissuti. L’ascoltavo e la guardavo mentre il suo viso s’illuminava con un sorriso… poi mi prendeva per mano chiedendomi “ti ho mai raccontato di quando…” e io sapevo che segnava l‘inizio di un nuovo episodio.
Ad un tratto il suo grande orologio suonava le ore e questo indicava che era il momento di “fare ritorno”. Preparavo allora un po’ le cose per il pranzo e insieme controllavamo le medicine da prendere mentre piano piano si dissolveva l’atmosfera creatosi per lasciare di nuovo spazio al “qui e ora”.