Il 15 aprile 2013 è venuto a mancare mio marito, e quando dico marito forse uso un termine riduttivo: è venuto a mancare il compagno di una vita, una vita passata sempre insieme.
Pur vedendolo lungo il percorso della malattia sempre più debole e debilitato, non mi sono voluta rendere conto che lo avrei perso. Quando questo è successo mi volevo sentire forte e poter da sola affrontare questo immenso vuoto che mi era stato lasciato.
Poi, convinta da un medico della vostra struttura, mi sono affidata al sostegno psicologico.
Ero molto scettica e mi pareva improbabile che questi incontri potessero essermi di aiuto. Ma dalla prima seduta mi sono dovuta ricredere: una seduta devastante a dire il vero, nella quale la dottoressa è riuscita a farmi sciogliere il nodo che mi opprimeva. È stato a partire da quel momento che ho iniziato a ragionare e a fare i primi passi verso l’accettazione della mia nuova condizione di vita, a fatica, ma con serenità.
Devo questo alle capacità e alla pazienza della dottoressa, che non potrò mai smettere di ringraziare. Prima dei nostri incontri ero arrivata al punto di non essere più capace di camminare. Grazie, grazie, ancora grazie.
Ad ogni nostro incontro ritorno alla normalità, accettando con serenità questo vuoto, che colmo con i ricordi di quello che ho avuto. Questo non sarebbe mai stato possibile senza un vostro supporto, e per questo, nuovamente, non posso che esservi grata.
Con affetto.