01.06.2012 | Pazienti e famiglie
Qui ho dimenticato la parola ospedale, scacciata da un sentimento più importante del dolore: la dignità.
Qui ho dimenticato la figura del malato per acquisire il concetto di speranza nella serenità.
Qui ho incontrato persone, sguardi, sorrisi.
Proprio qui ho sentito il peso della vita, la forza e la bellezza.
Il paziente trova pace e dolcemente si addormenta, la sua famiglia fa tesoro di questo percorso e riparte nella quotidianità con un insegnamento dato dalla missione di tutte le persone che ha incontrato qui: hanno silenziosamente donato discrezione, rispetto, altruismo e passione.
E come tutto ciò che è mosso dall’amore
non fa molto rumore ma scuote l’anima, dentro.
Grazie