Il racconto di Manuela, volontaria attiva e presente in hospice con entusiasmo da anni, ci ricorda quanto questo bel progetto è reso possibile proprio anche grazie alla disponibilità e alla formazione dei nostri preziosi volontari. Le cene del ricordo continuano ogni mese e le testimonianze che raccogliamo rimandano emozioni sempre diverse…
Da un po’ di tempo ci ritroviamo in Vidas una volta al mese per sederci intorno ad una tavola apparecchiata con cura per condividere una cena e passare una serata insieme alle persone che portiamo nel cuore, ma che non sono più al nostro fianco.
A tavola con noi oltre a Sonia e Carlotta, le nostre psicologhe, e a noi volontari, si siedono i parenti, gli amici e tutti quanti sentono il desiderio di condividere una perdita, non importa se recente o anche risalente nel tempo.
A luglio la cena del ricordo mi ha regalato un’esperienza intensa che porto con gratitudine nel cuore.Abbiamo condiviso la nostra cena con Carla, Valeria e Adriana, tre sorelle (di cui ho cambiato i nomi) che insieme al loro papà hanno ricordato una stupenda Nonnich, strabordante amore e vitalità, innamorata di tutti i bambini, ma soprattutto delle sue nipoti e dei bisnipoti, che dalla Campania si è trasferita ovunque nel mondo, offrendo un aiuto concreto e una presenza disponibile. Abbiamo mangiato i suoi piatti, anche loro ricchi e nutrienti, e ricordato, alle volte con dolore, ma anche con tanta riconoscenza, la sua generosità e l’insegnamento che ha lasciato: condividere i sentimenti, anche quelli più difficili.
Abbiamo “incontrato” Pasquale, trapiantato a Milano dalla Calabria, ma con la sua terra nel sangue, l’amore per i boschi della Sila dove andava a cercare funghi, che è stato con noi nelle parole della moglie (che ci ha ricordato l’ultimo orto piantato con il marito), di sua figlia e di suo genero, ma soprattutto della sua giovane nipote che ci ha fatto commuovere, ma anche sorridere con i suoi ricordi. E mentre lo ricordavamo abbiamo mangiato una minestra di lenticchie con gli ortaggi, un piatto schietto e gustoso che così bene ha accompagnato il ricordo di Pasquale. E poi Luisa che ha ricordato il coraggio della sua amica e Fiorenza, amica di Carla, che ha voluto anche lei ricordare Nonnich insieme a suo cugino, che ha trovato la forza di raccontare anche la propria fragilità nei confronti della morte e che mi ha tanto commosso.
Il tempo è volato, la cena si è chiusa; sono ritornata a casa grata per aver vissuto un momento veramente speciale.