VIDAS, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e Casa degli Artisti , ha lanciato per il secondo anno un concorso a tema chiedendo agli studenti di esprimersi attraverso i più diversi linguaggi artistici sul concetto di identità.
Sono una parte di tutto ciò che ho incontrato: l’io che siamo è il frutto di quello con cui sono entrato in relazione e ha lasciato traccia in me.
La nostra società contemporanea spinge l’acceleratore su un individualismo che spesso ci porta a isolarci dagli altri e a non riconoscerci come parte della stessa umanità.
Di fronte a questa polarità, quali sono i confini dell’Io? È possibile sottrarsi agli imperativi della competizione e dell’agonismo estetico e prestazionale? Nella tensione tra rappresentazione pubblica e verità individuale, dove collochiamo il nostro punto di equilibrio?
Come sostiene il filosofo Umberto Galimberti, l’identità è un dono che viene offerto dalla collettività, dalla relazione che si ha con l’altro, che ci guarda e ci racconta. Questo rende questa condizione esistenziale in continua crescita. È un dialogo costante tra quello che l’individuo considera e costruisce di sé e il gruppo sociale con il quale si relaziona, in continua trasformazione e evoluzione, nella perenne costruzione di modalità comportamentali sulla base dell’alterità con cui si entra in relazione. L’Io è nello sguardo degli altri.
In relazione a VIDAS, quando sono entrato in contatto – ovvero, quando l’altro mi ha concesso di entrare in contatto – con il dolore e la finitudine dell’altro, la sofferenza, mia (vissuta da me) o altrui, ha modellato la persona che sono diventato.
VIDAS nasce dall’urgenza di accogliere il dolore dell’altro perché nello spazio della cura possiamo riconoscere la verità della relazione e la natura autentica di esseri fragili e finiti.
Il lavoro artistico diventa un punto d’incontro tra il mondo interiore e gli altri, un dialogo continuo tra l’artista che si pensa attraverso la lettura degli altri, in un continuo scambio salvifico. L’opera d’arte non è altro che trasformazione delle tracce presenti in questo continuo scambio, elementi che si mescolano al vissuto emotivo personale.
Il concorso è rivolto agli studenti dell’Accademia di Brera attualmente iscritti all’anno accademico 2024-2025 per i corsi di 1 e 2 livello.
Ciascun artista, coppia o collettivo ha presentato un solo elaborato. Ogni partecipante è stato libero di scegliere il formato, la tecnica e i materiali con cui produrre la propria opera inedita, ossia appositamente ideati per il presente concorso.
In base alla tecnica utilizzata, tradizionale o digitale, sono state individuate due categorie per il concorso:
Categoria I
Opere con tecniche tradizionali così come afferenti al Dipartimento di Arti Visive, ovvero Pittura, Scultura, Grafica D’Arte e Decorazione.
Categoria II
Opere prodotte con tecniche digitali come afferenti al Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate, in particolare rispetto all’indirizzo Nuove Tecnologie dell’Arte.
Il bando è stato chiuso il 24 maggio 2025. La Giuria tecnica composta da docenti e professionisti dell’Accademia insieme a una rappresentanza VIDAS e di Casa degli Artisti si è riunita per scegliere, tra gli elaborati, le opere vincitrici.
La premiazione si è tenuta con un evento speciale organizzato presso Casa degli Artisti martedì 10 giugno 2025.
Fondazione VIDAS ha attribuito dei premi quale “riconoscimento del merito personale” ai sensi dell’articolo 6 del DPR 630/2001.
I quattro vincitori saranno accolti in una residenza collettiva di un mese presso la Casa degli Artisti nell’autunno 2025 / inverno 2026.
In occasione della premiazione è stata allestita una mostra con una selezione delle opere ricevute. La mostra è aperta al pubblico e visitabile gratuitamente fino a sabato 14 giugno.
L’assegnazione dei premi non corrisponde a una cessione di titolarità dell’opera che resta di proprietà di chi l’ha prodotta. VIDAS si riserva la possibilità di richiedere le opere per entrambe le categorie per esporle temporaneamente all’interno di spazi propri o di terzi . VIDAS si riserva, inoltre, la possibilità di creare un catalogo artistico con le opere da diffondere a un pubblico più ampio.