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25 Gennaio 2024

La cavallina Trilly regala un sorriso negli hospice VIDAS

Anche un pony nella squadra della pet therapy di Casa VIDAS e Casa Sollievo Bimbi

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Trilly ha un nome ispirato a quello della celebre fatina di Peter Pan: è una pony Shetland saura, ovvero dal manto fulvo, di 11 anni, che regala dolcezza e un pizzico di magia agli adulti e soprattutto ai bambini gravemente malati che sono accolti negli hospice di VIDAS.

Dal 2016, infatti, anche Trilly fa parte della tenera “squadra del buon umore” che porta la pet therapy nei luoghi di cura e accoglienza di VIDAS. Missione: contribuire a dare sollievo dalla sofferenza, fisica e psicologica, alle persone malate ma anche ai loro familiari, agli operatori e ai volontari.

VIDAS, che da 40 anni assiste gratuitamente i malati inguaribili con le loro famiglie, ha introdotto la pet therapy a supporto delle cure palliative già nel 2012. Prima in Casa VIDAS, hospice dedicato gli adulti, e poi, fin dalla sua nascita nel 2019, anche nell’hospice pediatrico Casa Sollievo Bimbi.

Oggi questa co-terapia si svolge quattro volte a settimana, due in Casa VIDAS e due in Casa Sollievo Bimbi, in collaborazione con gli operatori specializzati di Equi-librarsi APS Pet-Therapy, associazione che si occupa di interventi assistiti con gli animali e riabilitazione equestre.

Attualmente della squadra della pet therapy di VIDAS, oltre a Trilly, fanno parte cani e porcellini d’india. Negli anni però hanno “prestato servizio” anche altri animali, tra cui conigli, gatti e persino galline, portando un po’ di dolcezza e serenità alle persone malate, quasi sempre impossibilitate a muoversi da letti e ausili.

Trilly arriva negli hospice VIDAS una volta al mese. Ha un carattere forte e coraggioso ed è il capobranco di un gruppo di quattro pony. Ha avuto fin da puledrina un addestramento specifico per riuscire a muoversi in qualsiasi ambiente. Già a 4 anni entrava in corsia. Le sue dimensioni le permettono di essere accarezzata e coccolata da tutte le persone malate, anche da quelle più in difficoltà. Trilly è sempre molto attesa: tutti le vogliono bene e sanno quanto è golosa, per questo tra una carezza e l’altra rimedia sempre qualche carota o una mela. 

“Quando Trilly entra nei nostri hospice porta un’ondata di gioia” spiega Lia Biagetti, responsabile della degenza in Casa VIDAS “L’interazione con la pony crea stupore ed emozioni straordinarie, perché non si ha l’abitudine di incontrare animali così grandi in simili contesti. Ricordo ancora quando la figlia di una signora ospite capì che la sua mamma non aveva avuto un’allucinazione dovuta alle sue gravi condizioni di salute: c’era davvero un pony in corridoio!”

Anche gli operatori di Equi-librarsi APS hanno diversi aneddoti nel cuore:“Un giorno ci chiamarono da Casa Sollievo Bimbi per un’emergenza – racconta la responsabile dell’associazione Daniela Beretta –. Un bimbo ospite non parlava e non mangiava più: voleva solo la pony Trilly. L’abbiamo subito portata da lui e siamo rimasti in camera sua per quasi un’ora. Alla fine il piccolo ha esclamato: mamma, ho fame! Per me e per i volontari di VIDAS è stato un momento meraviglioso, di gioia immensa”.


Il termine “pet therapy” è stato coniato nel 1964 dallo psichiatra infantile Boris Mayer Levinson per identificare la pratica terapeutica che impiega gli animali a supporto delle cure dei pazienti. Ormai tutti gli esperti sono concordi nel confermare gli effetti benefici che la vicinanza di un animale ha nei confronti delle condizioni di salute delle persone malate, non tanto e non solo per il miglioramento del loro quadro clinico, quanto piuttosto per i vantaggi apportati alla sfera psicologica: miglioramento dell’umore, diminuzione del livello di stress, riduzione della sensazione di dolore. La pet therapy agisce positivamente sia sulla sfera motoria, consentendo alle persone che riescono a compiere anche solo piccoli movimenti di avere un contatto fisico con l’animale accarezzandolo, sia sulla sfera sensoriale, stimolando tatto, vista, udito grazie alla loro semplice vicinanza. La presenza degli animali aiuta i pazienti a distrarsi dalla malattia e a focalizzarsi sul presente, in un contesto sereno e gioioso, tanto più che gli animali non vedono davanti a sé una persona malata, ma solo qualcuno che può coccolarli e volergli bene. 

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