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05 Maggio 2021

Semi di futuro. Dialoghi e idee per un nuovo inizio

Tre appuntamenti per riflettere con sguardo positivo e slancio verso un futuro su temi che la pandemia ha fatto emergere.

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Tre appuntamenti organizzati da VIDAS per riflettere su temi e interrogativi che la pandemia ha fatto emergere. Aprono il ciclo Vito Mancuso e Alberto Mantovani.

Giovedì 13, 20 e 27 maggio 2021 Ore 18, in diretta sui canali Facebook e Youtube di VIDAS

Rapporto tra scienza e società, educazione e bisogno di relazioni, cura e universo femminile oggi, alla luce della pandemia. Sono questi i temi protagonisti della seconda edizione di Semi di futuro, il ciclo di tre incontri organizzato da VIDAS in diretta streaming sui suoi canali Facebook e YouTube alle ore 18 di giovedì 13, 20 e 27 maggio.

A dialogare fra loro, moderati da un giornalista sempre diverso, ci saranno ogni volta un esponente di spicco del mondo della scienza e della cultura: il teologo Vito Mancuso insieme all’immunologo Alberto Mantovani, lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi con la scrittrice Dacia Maraini, la filosofa Laura Boella con la sociologa Chiara Saraceno.

Tre appuntamenti per riflettere con sguardo positivo e slancio verso un futuro su altrettanti temi che la pandemia ha fatto emergere e su come ogni momento di crisi possa contenere in sé il seme di un reale cambiamento sociale e individuale.

Nell’ambito dell’attività culturale di sensibilizzazione che VIDAS promuove nei confronti del grande pubblico, Semi di futuro rappresenta un modo per riportare l’attenzione anche su quei valori, oggi tanto attuali quanti necessari, che da sempre accompagnano la sua storia: rispetto, dignità e giustizia insieme a libertà e coraggio.

Nello specifico i tre incontri saranno:

13 maggio, ore 18 – Istantanea di scenario. Quali opportunità dall’oggi?

Il teologo Vito Mancuso e l’immunologo Alberto Mantovani si confrontano sul cambiamento in atto dalla primavera scorsa. Modera Barbara Stefanelli (Corriere della Sera).

Una riflessione per riscrivere il nostro rapporto con la scienza, la natura e la tecnologia risanando le ferite dell’anima e ritrovando un nuovo orizzonte valoriale. Crisi come frattura con il mondo che conoscevamo e iniziamo a rimpiangere mentre vediamo già i germi del rilancio. Come possiamo infatti immaginare il nuovo, nell’impossibilità di un “ritorno” a come eravamo prima? Quale tipo di transizione è possibile? 

20 maggio, ore 18 – Educazione, orizzonte mobile

Lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi e la scrittrice Dacia Maraini si confrontano sulla sofferenza dei giovani, spaesati e colpiti dalla pandemia nel pieno dello sviluppo delle proprie relazioni. Modera Piero Colaprico (la Repubblica).

In un anno in cui i ragazzi si sono trovati in contatto diretto con incertezza e finitudine, sembra di leggere un dolore che limita la possibilità stessa di vivere ed esprimere la propria identità. Dove finisce il bisogno di istruire inizia la responsabilità di educare, che deve essere condivisa e comunitaria. Perché la scuola recuperi la centralità che merita. Che risposte concrete stiamo costruendo per questa generazione?

27 maggio, ore 18- Cura: sostantivo singolare femminile

La filosofa Laura Boella e la sociologa Chiara Saraceno e per mettere a fuoco la condizione delle donne nell’Italia oggi. Modera Dario Ceccarelli (Il Sole 24 ore).

I mesi della pandemia hanno significato per molte donne la perdita di un ruolo sociale, lavorativo ed economico, riportate dentro le case per assolvere quelle funzioni di cura che sono un mandato elettivo del femminile. Cura come responsabilità del benessere e della salute dei più fragili all’interno della famiglia, verso figli e genitori.

La percezione è di un ciclo che si ripete nella difficoltà di trovare un equilibrio, sempre precario, tra il desiderio legittimo di espressione di sé e il bisogno di accudimento. Ma è davvero così? Quali possibilità, quali tutele, quale futuro?

Per maggiori informazioni visita la pagina dell’evento.

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