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I rischi legati alla nascita prematura: quali sono, come riconoscerli e cosa fare

Quello della nascita prematura e dei rischi collegati è un tema molto delicato, in quanto coinvolge sia l’aspetto medico sia quello psicologico e riguarda, sotto molti punti di vista, non soltanto i bambini ma anche i genitori. Il percorso che porta al pieno recupero continua anche una volta che il neonato è stato dimesso dall’ospedale ed è fondamentale essere guidati nel sapere cosa fare e su chi poter fare affidamento nel caso in cui si verificasse un parto prematuro.

Cosa si intende con parto prematuro

Per parto prematuro o pretermine si intende un parto in cui il travaglio comincia prima della 37esima settimana. Si tratta di una condizione molto diffusa: i dati dicono che, ogni anno, in tutto il mondo circa un neonato su dieci nasce prima del termine, percentuale che si riscontra anche in Italia.

A seconda di quanto il neonato nasca prima rispetto al termine, si può parlare di:

Quanto prima nasce il bambino, tanto più grave può essere considerata la sua condizione e tanto più urgenti saranno le cure di cui avrà bisogno.

Le cause di un parto prematuro

Le cause di un parto prematuro possono essere diverse e legati a una moltitudine di fattori. In linea di massima, si individuano cinque grandi tipologie:

  1. infezioni e/o infiammazioni. Tali condizioni possono determinare la rottura precoce delle membrane e/o la dilazione anzitempo del collo uterino. Nella stragrande maggior parte dei casi, infezioni e infiammazioni che portano a un parto prematuro riguardano il tratto urinario e vaginale. Sono stati comunque documentati casi di infezioni/infiammazioni in altre zone del corpo (denti e gengive sono i più comuni) che possono attivare risposte anche a livello uterino;
  2. sovradistensione dell’utero. Uno stiramento dei tessuti dell’utero può provocare le contrazioni del parto. La sovradistensione dell’utero avviene praticamente sempre nel caso di parti gemellari: non a caso, la gravidanza di gemelli si considera conclusa alla 37esima settimana invece che alla 40esima;
  3. rottura dell’utero. Si tratta della causa più rara in assoluto. La lacerazione spontanea dell’utero può portare all’espulsione del feto nella cavità peritoneale. Questa eventualità può verificarsi durante la tarda gravidanza o il parto attivo;
  4. condizioni patologiche e stress. La donna può presentare delle condizioni patologiche che rendono la prosecuzione della gravidanza pericolosa tanto per lei quanto per il bambino. Il caso più frequente è quando la placenta non fornisce sufficiente nutrimento e ossigenazione al bambino. Anche lo stress può comportare la produzione di ormoni che portano a contrazioni anzitempo;
  5. altri fattori. Fumo, alcol e droghe durante la gravidanza possono portare a un parto prematuro.

I sintomi

Non avendo trascorso nell’utero tutto il tempo necessario per il corretto sviluppo e la crescita, il bambino viene alla luce non completamente formato: le dimensioni del corpo sono ridotte e la testa, in proporzione, risulta grande; i tratti del viso sono meno tondeggianti e definiti; la pelle è molto sottile e fragile e il tessuto adiposo è minimo; una sottile peluria ricopre quasi tutto il corpo.

Il neonato prematuro, proprio per la non completa formazione degli organi interni, può soffrire di bassa pressione sanguigna (in particolare nei momenti immediatamente successivi al parto), di distress respiratorio (una insufficienza respiratoria) e mancanza dei riflessi neonatali (ovvero suzione e deglutizione). I sintomi appena elencati possono essere tanto più gravi quanto minore è il tempo che neonato trascorre nell’utero.

Le conseguenze

Subito dopo la nascita pretermine, il neonato può andare incontro a complicazioni a breve termine: problemi respiratori, cardiaci e neurologici sono i più comuni, ai quali si possono accompagnare problematiche legate al metabolismo, al sistema immunitario, all’apparato gastrointestinale, alla pressione sanguigna.

Se non si interviene adeguatamente, le complicazioni a breve termine possono determinare delle complicazioni a lungo termine, che si manifestano nel bambino e che possono arrivare fino all’età adulta, accompagnando la persona per tutta la vita. Si parla di problemi all’udito, alla vista, comportamentali, di salute cronici.

Il recupero

Ogni bambino nato ha una storia clinica a sé e la gravità delle conseguenze varia in base a quanto il neonato sia venuto alla luce prematuro. La neonatologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, fornendo terapie e metodi sempre più efficaci. A meno che non abbiano avuto una significativa restrizione della crescita durante la gravidanza, normalmente i bambini nati prematuri recuperano durante il primo anno/anno e mezzo di vita.

Per riuscirci, sono fondamentali tre cose:

Valerio: un piccolo campione che ce l’ha fatta

Valerio, nato prematuro a 24+1 settimane, sta tutto in una sola mano. Fabio e Fabiola, i suoi genitori, hanno dovuto ascoltare i medici dell’ospedale prepararli al peggio. Tutto a causa di una forte preeclampsia durante la gravidanza, che ha portato a un innalzamento eccessivo della pressione sanguigna.

Il piccolo stupisce tutti e ce la fa, ha una forza d’animo e una voglia di vivere incredibili. Contro ogni aspettativa, dopo circa dieci mesi viene dimesso dall’ospedale. Adesso però comincia la seconda fase del suo recupero, fase in cui Fabio e Fabiola hanno bisogno di una mano.

Siamo arrivati in VIDAS grazie a una splendida persona, il primario di patologia neonatale di Pavia, il quale ci ha consigliato il supporto di VIDAS proprio perché così facendo avremmo avuto un aiuto in più nella gestione di Valerio” racconta mamma Fabiola. “VIDAS è stata una fase transitoria fondamentale: siamo passati dall’ospedale – dove comunque abbiamo imparato tanto – a VIDAS che è una via di mezzo, dove abbiamo potuto vivere con Valerio in una casa, in una situazione semi-naturale ma protetta, con il supporto di medici e infermieri. Ci hanno insegnato a diventare più autonomi per quanto riguarda la gestione della casa e della nuova normalità. Mentre in patologia neonatale dovevamo solo giocare, prenderci cura dell’aspetto più bello del neonato, tutto quello che è l’aspetto medico, reale, 24 ore su 24, lo abbiamo vissuto solo in VIDAS”.

Leggi qui la storia completa: Valerio, piccolo campione

Casa Sollievo Bimbi VIDAS

Riprendere contatto con i propri genitori ed essere inserito in un contesto di vita normale sono due passaggi imprescindibili per consentire a ogni bambino nato prematuro di recuperare completamente. A Casa Sollievo Bimbi facciamo anche questo: sei mini appartamenti con arredamento accogliente e familiare dove tutti i piccoli ospiti possono contare su una équipe specializzata, ambiente caldo e accogliente e cure mediche efficaci sempre accompagnati dalla propria famiglia.L’équipe si occupa di tutti gli aspetti del percorso di cura, da quello medico a quello psicologico. I genitori possono stare h24 con i loro bambini e la loro vicinanza è essenziale per il pieno recupero. Gli spazi sono pensati per rispondere anche alle esigenze di intimità e socialità dei genitori. Casa Sollievo Bimbi fa da ponte tra l’ospedale e la casa: seguiti da medici, infermieri ed educatori, bambino e genitori sono pronti per tornare a casa e cominciare a vivere la propria vita.

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