Prendersi cura di una persona malata a domicilio significa spesso occuparsi anche di gesti delicati. E tra i diversi compiti del caregiver o di chi assiste una persona malata in casa, molto spesso vi è anche quello della sostituzione del sacchetto delle urine.
Infatti, quando una persona è allettata, incontinente o impossibilitata a urinare in modo autonomo a causa, ad esempio, di una malattia inguaribile, si ricorre alla cateterizzazione: l’inserimento di un tubicino sottile (il catetere) nella vescica, per drenare l’urina verso un sacchetto esterno.
Sapere come funziona il catetere, quante tipologie di catetere esistono e, soprattutto, come gestirlo in sicurezza è fondamentale per garantire benessere, igiene e serenità alla persona assistita.
In questa pagina troverai indicazioni pratiche e chiare per affrontare questo compito con consapevolezza e tranquillità.
Indice
Il catetere vescicale è un presidio medico utilizzato per raccogliere l’urina in modo sicuro e igienico, quando la persona assistita non è in grado di urinare autonomamente. È composto da un tubicino sottile e flessibile, realizzato in vari materiali e lunghezze, che viene introdotto nella vescica passando attraverso l’uretra o, in alcuni casi, da un’apertura sull’addome.
Una volta posizionato, il catetere vescicale permette il drenaggio continuo dell’urina in un sacchetto di raccolta, facilitando così la gestione dell’eliminazione urinaria nelle persone allettate, incontinenti o impossibilitate a urinare in modo autonomo.
L’inserimento del catetere vescicale è un intervento delicato e non privo di rischi, vista l’alta percentuale di possibilità di causare un’infezione urinaria, che deve essere effettuato esclusivamente da personale specializzato. La sostituzione del sacchetto delle urine, invece, può essere effettuata anche dal caregiver.
Il cateterismo può essere temporaneo o a lungo termine, a seconda della condizione clinica. Nei paragrafi successivi vedremo come si gestisce il catetere in modo sicuro, nel rispetto del benessere e della dignità della persona assistita.
Esistono due principali tipologie di catetere vescicale: uretrale e sovrapubico. La distinzione riguarda principalmente il punto d’inserimento del tubicino che collega la vescica al sacchetto per il drenaggio delle urine.
Il catetere vescicale uretrale è la forma più comune di cateterizzazione. In questo caso, il tubicino flessibile viene inserito attraverso l’uretra e può essere utilizzato in due modalità differenti: a permanenza oppure a intermittenza.
Il catetere vescicale a permanenza o a dimora resta posizionato per lunghi periodi, anche per mesi, ed è indicato per chi ha bisogno di un drenaggio urinario continuo. A un’estremità è presente un palloncino che, una volta all’interno della vescica viene gonfiato per impedire al dispositivo di sfilarsi in modo autonomo. L’estremità opposta, invece, presenta due aperture: una per l’eliminazione dell’urina e l’altra per gonfiare il palloncino.
Al catetere vescicale a permanenza viene poi collegato un sacchetto di raccolta delle urine, che ai pazienti in grado di camminare viene generalmente fissato a una gamba, per consentire loro una vita il più normale possibile. Una volta piena, la sacca deve essere svuotata e cambiata.
Il catetere vescicale a intermittenza è un presidio monouso, inserito solo per il tempo necessario a svuotare la vescica e poi subito rimosso.
Il catetere vescicale sovrapubico, invece, viene inserito tramite un piccolo foro chirurgico praticato sull’addome, direttamente nella vescica. Questo tipo di catetere è sempre a permanenza e viene utilizzato quando non è possibile o consigliabile usare l’uretra come via di drenaggio. L’urina defluisce anche in questo caso in una sacca da svuotare e cambiare regolarmente.
Quando si parla di catetere vescicale, la scelta del materiale più adatto è fondamentale per garantire comfort, sicurezza e tollerabilità nel tempo. Non esiste un materiale universalmente compatibile: ogni persona ha caratteristiche diverse e la scelta deve tener conto di diversi fattori, come la durata della cateterizzazione, eventuali allergie, sensibilità cutanea e altre condizioni cliniche. Per questo, l’équipe sanitaria di supporto valuta sempre con attenzione quale sia la soluzione più indicata per ciascun paziente.
Tra i principali materiali disponibili abbiamo:
Uno degli aspetti più delicati della gestione del catetere vescicale è la prevenzione delle infezioni urinarie. L’adozione di corrette norme igieniche è il primo passo per ridurre i rischi e garantire il benessere della persona assistita.
Fondamentale è l’igiene personale quotidiana: occorre lavarsi accuratamente al mattino, alla sera e dopo ogni evacuazione. È consigliato l’uso di acqua tiepida e sapone neutro, evitando prodotti aggressivi o profumati.
Dopo la detersione, la zona va asciugata con un asciugamano morbido, tamponando delicatamente senza sfregare. Anche il lavaggio accurato delle mani prima e dopo ogni operazione è essenziale per evitare la trasmissione di batteri.
Un altro aspetto importante per garantire la massima igiene è la corretta gestione del drenaggio. Qui entra in gioco il concetto di clampare il catetere. Nel prossimo paragrafo vediamo cosa significa.
Nel linguaggio sanitario, clampare il catetere significa piegare il tubicino del catetere vescicale in modo da bloccare temporaneamente il passaggio dell’urina. È una procedura che serve:
Il gesto è importante e va eseguito nel modo corretto. Vediamo allora come clampare un catetere vescicale senza rischi:
La sostituzione della sacca del catetere vescicale è un’operazione che può essere svolta in casa, anche da chi non ha una formazione sanitaria. È un gesto importante, che richiede attenzione, igiene e un po’ di pratica.
Il cambio della sacca del catetere va fatto ogni volta che la sacca è piena (in genere al mattino) ma è sempre bene controllare durante la giornata, soprattutto se la diuresi è solitamente abbondante.
Una volta clampato il catetere (come descritto nel paragrafo precedente), ecco come proseguire:
Anche se si tratta di una procedura semplice, è sempre importante svolgerla con calma e attenzione, rispettando l’igiene e i tempi della persona che si sta assistendo. Una corretta sostituzione della sacca del catetere vescicale contribuisce a prevenire infezioni e garantire il comfort di chi vive una condizione di fragilità.
Il cambio del catetere vescicale è una procedura eseguita da personale sanitario qualificato che prevede l’estrazione del vecchio catetere e l’inserimento di uno nuovo, collegato a una sacca per la raccolta delle urine.
Il cambio del catetere vescicale nell’uomo e nella donna segue lo stesso principio, ma presenta piccole differenze dovute all’anatomia:
Quando si parla del cambio del catetere vescicale per l’uomo e per la donna, è utile ricordare che eventuali difficoltà dopo l’inserimento, come disagi e dolori, devono sempre essere riferite al personale sanitario. In caso di dubbi, è sempre meglio evitare il fai-da-te e rivolgersi a chi ha una formazione specifica.
Prendersi cura di chi convive con un catetere significa anche sapere quando è il momento di chiedere aiuto: per il bene della persona e per la propria serenità.
Gestire un catetere vescicale in casa può spaventare. Per questo abbiamo realizzato un video tutorial per caregiver chiaro e pratico. In pochi minuti, Elizabeth, operatrice sociosanitaria di VIDAS, ci mostra passo dopo passo come sostituire il sacchetto delle urine, spiegando come prepararsi, come agire in sicurezza e come accompagnare la persona assistita con delicatezza.
Il presente video tutorial non sostituisce la consulenza del vostro medico curante
La gestione del catetere a casa e la sostituzione del sacchetto delle urine possono sembrare complessi, soprattutto per chi si prende cura di un o una familiare in condizioni delicate o inserito/a in un percorso di cure palliative.
In questi casi, poter contare su un aiuto esperto fa la differenza. Noi di VIDAS offriamo assistenza domiciliare specializzata dedicata alle persone che abbiamo in carico e alle loro famiglie. Le équipe multidisciplinari che seguono i nostri pazienti e le loro famiglie sono composte da da diverse figure professionali socio sanitarie, inclusi infermieri formati e disponibili a intervenire direttamente al domicilio o a formare caregiver su diverse pratiche di base, incluso la sostituzione del sacchetto delle urine e la gestione del catetere a casa.
Ogni giorno, mettiamo al centro il bisogno concreto delle famiglie. Per sostenere, guidare e accompagnare con umanità e competenza.Se vuoi saperne di più, scopri tutti i Servizi di assistenza di VIDAS.