Molto più di un protocollo o un documento, la Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC) è un’opportunità per il paziente e per i suoi cari di essere coinvolti attivamente nel processo decisionale di un percorso di cura.
Questo approccio, che mette al centro la persona, si basa su una collaborazione tra chi si trova ad affrontare una malattia, i suoi familiari e un team multidisciplinare di operatori sanitari.
Lo scopo è elaborare insieme un percorso che tenga conto delle preferenze, dei valori e delle necessità individuali, garantendo un trattamento personalizzato, completo e, soprattutto, sempre trasparente.
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Nell’ambito della medicina moderna, il concetto di Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC) è di fondamentale importanza per garantire un trattamento completo, personalizzato e rispettoso a chi si trova ad affrontare una malattia.
Proprio la parola “condivisa” suggerisce il principio che sta al centro di questo approccio, ovvero che il o la paziente e la sua famiglia devono essere coinvolti attivamente in ogni scelta riguardante il percorso di cura. L’obiettivo? Creare insieme una pianificazione chiara degli interventi e delle attività necessarie che rispecchi esigenze, preferenze e valori.
La Pianificazione Condivisa delle Cure si basa su una comunicazione aperta ed empatica tra medico e paziente, che ha l’obiettivo di creare, prima di tutto, un clima di fiducia e collaborazione.
Se la relazione è basata su rispetto, ascolto e comprensione, ogni decisione diviene consapevole e partecipata, e i passi da fare si trasformano in un percorso da fare insieme, un percorso che ha l’obiettivo di garantire la migliore qualità di vita al o alla paziente e alla sua famiglia.
Nella Pianificazione Condivisa delle Cure, le parti coinvolte sono diverse e con ruoli complementari. Principalmente parliamo del o della paziente (o suo/sua fiduciario/fiduciaria), la sua famiglia, i caregiver e l’ équipe multidisciplinare che si occupa della persona durante tutto il percorso di assistenza e cura.
L’équipe multidisciplinare è un team composto da professionisti di diverse specializzazioni (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi e altri professionisti sanitari a seconda delle esigenze del o della paziente) che collaborano per garantire un’assistenza completa e integrata e hanno il compito di fornire informazioni chiare sulle opzioni di trattamento per guidare nella presa di decisioni informate.
Anche la nostra realtà si basa su questo approccio collaborativo. Le nostre équipe multidisciplinari, operative sia in Hospice che a domicilio, comprendono professionisti altamente qualificati che lavorano insieme per garantire il miglior supporto possibile.
Questo perché la Pianificazione Condivisa delle Cure promuove un approccio olistico alla cura, che tiene conto non solo degli aspetti fisici della malattia, ma anche di quelli emotivi, sociali e spirituali. Significa offrire non solo cure mediche di alta qualità, ma anche altri servizi di supporto che permettano di affrontare le difficoltà che una malattia può comportare.
Vuoi saperne di più? Scopri come sono composte le équipe multidisciplinari VIDAS.
La Pianificazione Condivisa delle Cure è strettamente collegata alla Legge 219/2017, la normativae che, introducendo il consenso informato, stabilisce la centralità del paziente nel processo decisionale delle cure mediche.
Se l’articolo 4 dichiara che il paziente ha il diritto di esprimere in anticipo le sue volontà riguardo ai trattamenti futuri tramite le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), l’articolo 5 disciplina proprio la Pianificazione Condivisa delle Cure (PCC) promuovendo una collaborazione attiva tra team multidisciplinare e pazienti nella gestione di ogni singolo trattamento, soprattutto in caso di malattie croniche, invalidanti o con prognosi infausta.
Si tratta dunque di due concetti che mirano allo stesso scopo: garantire che le cure rispettino le preferenze e le necessità del paziente. Ma lo fanno in contesti e modalità differenti. Le DAT sono volontà presentabili in anticipo e riguardano il futuro (nel nostro approfondimento “Disposizioni anticipate di trattamento: cosa scrivere, come depositarle” trovi tutte le informazioni) mentre la Pianificazione Condivisa delle Cure è una collaborazione nel presente tra paziente e medici per definire il piano di trattamento più adatto.
La Pianificazione Condivisa delle Cure rappresenta un importante passo avanti nel modo in cui si affronta una malattia. È un’espressione tangibile di rispetto e impegno a garantire che ogni persona possa vedere riconosciuto il suo diritto a decidere in merito ai trattamenti che intende ricevere o rifiutare.
Tale strumento contraddistingue anche il nostro impegno quotidiano. Da oltre quarant’anni, attraverso i nostri servizi gratuiti, difendiamo il diritto di ogni persona affetta da malattie inguaribili a vivere con dignità fino all’ultimo istante, sia nel percorso di assistenza, offrendo sollievo dalla sofferenza, sostegno alla famiglia e un accompagnamento amorevole e trasparente durante tutto il percorso malattia, sia nella guida alla stesura della pianificazione condivisa delle cure o delle DAT (nel nostro articolo “Quattro anni di Sportello Biotestamento VIDAS” puoi trovare le testimonianze dei biotestatori che hanno usufruito del nostro sportello gratuito).
Nel nostro impegno quotidiano, non siamo però soli: ogni donatore o donatrice è, per noi, componente fondamentale del team che assiste coloro che si trovano in un momento di bisogno a causa di una grave malattia Perché ogni aiuto si trasforma in cure, assistenza sociosanitaria, sollievo dalla sofferenza. ? Vuoi unirti a noi? Aiutaci, donando.
