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La sedazione digitale come supporto alle cure palliative e per la riduzione dell’uso di anestesia

Il principale compito dell’anestesia è quello di evitare al paziente ogni percezione dolorosa durante un piccolo intervento o un’operazione chirurgica. Ma, a seconda delle sostanze e del dosaggio, l’anestesia è utile anche per sopprimere lo stato di coscienza, rilassare i muscoli rendendo possibile l’operazione, abolire il ricordo dell’operazione stessa e ridurre le complicazioni legate allo stress chirurgico. Tuttavia, oggi è possibile ridurre, o addirittura evitare, il ricorso all’anestesia farmacologica in alcune particolari operazioni chirurgiche. Come? Grazie alla sedazione digitale: un escamotage che consente di ingannare il cervello attraverso la creazione di un ambiente confortevole, in diversi modi. Questo si traduce in un vantaggio sia per il paziente sia per la gestione ospedaliera. Come vedremo, la sedazione digitale può essere utilizzata anche come forma di supporto alle cure palliative. Scopriamone di più!

Che cos’è la sedazione digitale

Il termine sedazione digitale si riferisce all’utilizzo di tecnologie digitali per aiutare i pazienti ad affrontare procedure mediche o dentali che potrebbero essere sgradevoli o dolorose. Questa tecnologia prevede l’uso di dispositivi tecnologici come tablet, smartphone o visori per la realtà virtuale, che distraggono il paziente dal dolore o dall’ansia prima, durante e dopo il trattamento medico. L’obiettivo principale della sedazione digitale, dunque, è quello di migliorare l’esperienza del paziente durante la procedura medica e, allo stesso tempo, ridurre stress e ansia. Questo tipo di sedazione non richiede l’uso di farmaci o anestetici e non ha effetti collaterali indesiderati.

Le diverse tipologie di sedazione digitale

Ad oggi già esistono diversi tipi di sedazione digitale che non richiedono l’utilizzo di farmaci o anestetici, ma piuttosto di tecniche di distrazione visiva o uditiva per calmare il paziente. Tra questi: la realtà virtuale, la musica terapeutica, la meditazione guidata e i giochi interattivi.

La realtà virtuale

L’analgesia virtuale è una tecnica di sedazione digitale che utilizza la realtà virtuale e la terapia cognitivo-comportamentale per ridurre il dolore del paziente. Durante il trattamento medico o dentale, il paziente indossa un visore per la realtà virtuale che lo trasporta in un ambiente virtuale piacevole, rilassante e confortevole. Inoltre, durante l’utilizzo della realtà virtuale, il paziente viene sottoposto a una terapia cognitivo-comportamentale, che mira a modificare i pensieri e le emozioni che potrebbero amplificare la percezione del dolore.

La musica terapeutica

La musica terapeutica è una forma di terapia che utilizza la musica per migliorare la salute e il benessere psicologico, fisico e sociale delle persone. Viene utilizzata in modo personalizzato in base alle esigenze specifiche dei pazienti e può essere fornita in diverse forme e contesti. Può anche essere utilizzata per migliorare l’esperienza del paziente durante un intervento medico. In questo caso la musica viene selezionata in base alle preferenze del paziente con l’obiettivo di ridurre l’ansia e migliorare appunto il benessere psicologico del paziente.

La meditazione guidata

La meditazione guidata è un’altra tecnica di sedazione digitale che può essere utilizzata per ridurre lo stress e l’ansia del paziente durante una procedura medica. Prevede l’utilizzo di una registrazione audio che guida il paziente attraverso un processo di rilassamento e concentrazione, aiutandolo a ridurre lo stress e la tensione muscolare.

I giochi interattivi

Infine, i giochi interattivi sono giochi digitali che coinvolgono attivamente il giocatore in un’esperienza interattiva. Questi giochi possono essere utilizzati come forma di intrattenimento, ma anche come strumento per scopi educativi, terapeutici, di formazione o, appunto, come forma di distrazione durante una procedura medica. I pazienti possono giocare a giochi sul loro smartphone o tablet per rilassarsi e per ridurre l’ansia.

Quando si può utilizzare la sedazione digitale

La sedazione digitale può essere utilizzata in una vasta gamma di contesti, come ad esempio la gestione del dolore, la prevenzione dell’ansia o la riduzione del tempo di recupero post-operatorio. Si può infatti ricorrere a questa soluzione all’avanguardia durante diverse procedure mediche o dentali in cui il paziente potrebbe provare ansia o disagio, come ad esempio l’estrazione dentale, la pulizia dei denti, la rimozione di una lesione cutanea, la biopsia, la colonscopia e molte altre.

La sedazione digitale può però essere utilizzata anche per la gestione del dolore in alcuni casi, come ad esempio la terapia del dolore cronico, in cui il paziente può utilizzare dispositivi di realtà virtuale per distogliere l’attenzione dal dolore e migliorare la qualità della sua vita.

Inoltre, la sedazione digitale può essere utile nella riabilitazione post-operatoria, riducendo il tempo di recupero e migliorando la qualità del sonno del paziente. Ad esempio, la musica terapeutica può essere utilizzata per calmare il paziente e migliorare il sonno dopo un intervento chirurgico.

Sedazione digitale come supporto alle cure palliative

La sedazione digitale, intesa come l’uso di tecniche di distrazione visiva o uditiva per calmare il paziente senza l’uso di farmaci o anestetici, può essere utilizzata come una forma di supporto alle cure palliative per migliorare il comfort e la qualità della vita dei pazienti malati inguaribili in fase avanzata di malattia.

Ad esempio, la realtà virtuale o la musica terapeutica possono essere utilizzate per aiutare i pazienti a rilassarsi e a distrarsi dal dolore o dall’ansia associati alla loro condizione medica. Queste tecniche possono anche essere utilizzate per migliorare l’umore e la motivazione dei pazienti, aiutandoli a mantenere un senso di controllo sulla propria vita e sul proprio ambiente. Tuttavia, è importante sottolineare che la sedazione digitale da sola non è sufficiente per trattare i sintomi palliativi avanzati, come il dolore o la dispnea. In questi casi, possono essere necessari farmaci o altre forme di terapia per controllare efficacemente i sintomi. Rappresenta dunque un’opzione interessante e innovativa per migliorare l’esperienza del paziente durante le procedure mediche o come supporto alle cure palliative, ma è importante sottolineare che non è adatta a tutti i pazienti e che deve essere valutata caso per caso dal medico.

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