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15.03.2021  |  Cultura

“Al giardino non l’ho ancora detto”, l’ultimo libro di Pia Pera

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Pia Pera era una scrittrice impegnata e colta, appassionata di giardinaggio, a cui nel 2012 è stata diagnosticata la sclerosi laterale multipla, malattia che se l’è portata via il 26 luglio 2016, a soli sessant’anni. Al giardino non l’ho ancora detto è il suo ultimo libro autobiografico, pubblicato pochi mesi prima di morire, il diario di una donna colpita da una malattia che non perdona e che, togliendo poco alla volta autonomia e futuro, trasforma i ritmi del suo quotidiano.

Il giardino come metafora della vita

Il racconto della malattia di Pia Pera si intreccia con il suo indissolubile amore verso il suo giardino, uno spazio che fino a quel momento aveva curato con passione e dedizione e che rimane l’unico ambiente in cui può sentirsi libera e felice, anche quando non riesce più ad occuparsene personalmente. Ma le sue piante e i suoi fiori rappresentano anche la metafora della vita che nasce, cresce e appassisce e questo mette ancora più in empatia la scrittrice con il suo giardino, con il quale, durante la malattia, il legame diventa ancora più intimo e profondo. Il giardino è un compagno di viaggio amato e accudito dall’autrice che, nel non potersene più prendere cura, ha una misura del male che avanza.

Un viaggio verso la consapevolezza e l’accettazione

La malattia di Pia Pera è anche l’occasione per compiere un viaggio dentro sé stessa, un percorso di consapevolezza autentico e magistralmente raccontato, nella cui veridicità trovano posto lo sconforto e la rabbia, le contraddizioni e la speranza, anche quando è mal riposta, rivolta persino a cure quasi magiche e senza fondamento, oppure violentemente ridimensionata dal corpo che non risponde più.

Pia Pera impara anche ad accettare la sua nuova condizione, prima tormentandosi al pensiero di tutto ciò che non potrà sperimentare mai più, poi comprendendo con lucidità che non ha senso giudicare attraente ciò che non è stato. Da questa nuova accettazione nasce un amore per il presente, per il qui e ora, che significa non sprecare energie nell’anelito vano di mutare ciò che è stato, ma abbracciare per quanto possibile la sua anima fragile che teme di aver sbagliato tutto.

“Al giardino ancora non l’ho detto” è la storia di una donna e del suo rapporto con la malattia, raccontato con straordinaria lucidità e con una scrittura finemente cesellata, efficace e commovente, che vi suggeriamo di scoprire.

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