“Quando ho cominciato a fare volontariato, non sapevo davvero cosa aspettarmi. Sentivo il bisogno di fare qualcosa di concreto, sapevo solo questo.”
Matteo Di Paolo è uno dei volontari più giovani di VIDAS. Ha iniziato con il corso di formazione nell’autunno 2023, per entrare operativamente in servizio nella primavera del 2024.
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“Non ho un background sanitario, ma ho sempre fatto volontariato in ambiti diversi, in Italia e all’estero. Scegliere VIDAS è stata una decisione istintiva: volevo approfondire il tema della morte, che nella nostra cultura è spesso un tabù, ma che prima o poi tocca tutti. E sentivo il bisogno di affrontarlo in modo nuovo, con consapevolezza.”
All’inizio, alcuni amici sono rimasti sorpresi dalla sua scelta: con tutte le possibilità che c’erano, proprio VIDAS? Gli dicevano. Ma per Matteo è stata “la decisione più interessante che potessi prendere. Il contatto con le persone fragili, con i pazienti e i professionisti che li accompagnano, mi permette di vivere esperienze autentiche, lontane dalla frenesia quotidiana”.
Da quando ha concluso il corso di formazione, ogni giovedì Matteo si occupa di accompagnare i pazienti che hanno le visite di controllo nell’ambulatorio per adulti e che partecipano al Long Day, una giornata di attività sociali e culturali organizzate da VIDAS: dalle chiacchierate e i pranzi informali in Day Hospice, alle visite ai musei della città ad altre iniziative speciali.
“Mi occupo del trasporto, ma resto anche con loro durante tutte le attività. Con il tempo, si creano relazioni sincere: uno scambio reciproco in cui nessuno si sente “di troppo”. Come mi ha detto una paziente: “Voi siete importanti per noi”. Ma è vero anche il contrario!”
Il corso di formazione per diventare volontari VIDAS è serio e impegnativo. “All’inizio può sembrare teorico, ma tutto quello che impari ti serve – rassicura Matteo – magari anche solo per capire meglio chi hai di fronte. C’è chi arriva silenzioso, chi ha bisogno di raccontarsi, chi non vuole parlare ma si sente più tranquillo sapendo che c’è qualcuno vicino…”è importante inquadrare la situazione e capire il modo più giusto per rapportarsi.
“Quando fai il corso di formazione, non sai quale sarà poi il tuo ruolo, ma ho scelto di affidarmi ai coordinatori e mi sono lasciato guidare”. Il risultato? Un’attività che Matteo non aveva previsto, ma che oggi “sento profondamente mia”.
“Cosa direi a un ragazzo che vorrebbe fare volontariato in VIDAS ma ha dei dubbi? Gli direi di lasciarsi andare, non serve essere eroi. È vero, il contatto con la sofferenza può far paura, ma può anche aprire porte che non immagini”, risponde Matteo. “Se hai vissuto un lutto o una situazione difficile, e quella esperienza ti ha lasciato domande irrisolte, allora forse VIDAS è il posto giusto per te. Perché qui si impara a guardare la morte con occhi diversi: non come fine, ma come parte della vita.”
L’esperienza da volontario ha sicuramente cambiato Matteo, come racconta lui stesso. “Prima cercavo di stare il più lontano possibile dalla morte. Ora, grazie a VIDAS, ho trovato un modo per affrontarla: con umanità, rispetto e curiosità. È un percorso che può spaventare, ma soprattutto è un percorso che può sorprenderti”.
I volontari VIDAS si distinguono in due tipologie, a seconda del ruolo che ricoprono all’interno dell’Associazione: ci sono i volontari in assistenza e i volontari in promozione.
Per fare volontariato in VIDAS è necessario superare una fase di selezione e completare un percorso di formazione: se sei interessato a diventare volontario VIDAS, compila il form specificando se vuoi fare volontariato in assistenza o in promozione.
VIDAS può contare su 391 volontari attivi tra ambito assistenziale e ambito di promozione e raccolta fondi. I volontari sono da sempre una delle colonne portanti di VIDAS e grazie alle quasi 7000 ore di disponibilità all’anno offrono un aiuto preziosissimo alle nostre équipe multidisciplinari e all’area Eventi. Grazie!