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26.09.2013  |  Cultura

La speranza definita e misurata

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Proseguendo (qui la prima parte) con la lettura dell’articolo pubblicato su JPSM, ci addentriamo nell’indagine portata avanti da Carol Taylor sulla speranza. L’autrice ci offre qui diverse definizioni e qualche spunto di riflessione su come affrontare la perdita di speranza.

Fonte dell'immagine: https://www.aikidoedintorni.com/

Fonte dell’immagine: https://www.aikidoedintorni.com/

Secondo Tomaso d’Aquino la speranza è una virtù, una qualità, un valore, il cui obiettivo è un bene futuro difficile ma possibile da raggiungere. Come tale ci permette, nei momenti nei quali siamo coscienti dei nostri limiti e finitudini, di andare oltre.

Kaye Herth, ideatrice del Herth Hope Index, identifica 3 fattori di speranza:

  • coscienza di temporalità e futuro (presenza di obiettivi, visione positiva della vita, vedere potenzialità in ogni giorno);
  • buona disposizione interiore e aspettativa (fede nel valore della vita e vedere la luce nel tunnel);
  • il relazionarsi con sé e gli altri (conforto della fede, forza interiore, dare e ricevere cura e amore).

JD Schumacher identifica 6 cerchi concentrici di speranza per i pazienti terminali:

  • speranza di cura,
  • speranza di una lunga remissione della malattia,
  • speranza assenza di dolore,
  • speranza di risolvere i rapporti interpersonali,
  • speranza di essere perdonati,
  • speranza di venire ricordati bene.

Ted Creen parla di speranza che scaturisce dal bisogno naturale dell’ uomo di raggiungere obiettivi e creare. Alla sua radice la speranza ha in sé la domanda della nostra essenza, di ciò che di noi sopravvivrà, del nostro contributo. La potenza di questo bisogno alimenta la nostra voglia di vivere, la perdita di questa spinta conduce a perdita di speranza e disperazione.

Per l’individuo con malattia grave che realizza che la vita sarà breve, la domanda sul futuro diventa reale e concreta. In prossimità della morte dovrei riuscire a rivedere la vita che ho costruito e a poter dire “questo è bene” per poter assaporare la pace profonda e la speranza per il futuro. Aiutare gli ammalati gravi a recuperare le relazioni rovinate nel tempo può promuovere la pace e anticipare la visione di un futuro.

Brani tratti da Rethinking hopelessness and the role of spiritual care when cure is no longer an option.
Carol Taylor PhD
Journal of Pain and Symptom Management 2012;44:626-30

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