Il libro di Giovanni Gondoni “Le parole dei volontari. Per un lessico condiviso” pubblicato per la collana ‘Saggi Brevi’ della Fondazione VIDAS, è disponibile scrivendo a info@vidas.ito telefonando allo 02 72511.1 o in versione pdf a questa pagina.
Dal verbo abbandonarsi sino al so-stantivo tempo, provo a ricomporre le 30 parole di questo lessico entro un mosaico che molto piacerebbe alla fondatrice di VIDAS. L’autore, Giovanni Gondoni, è volontario negli hospice adulti e pediatrico. Dalla sua esperienza e dalle sue preziose letture è nato un delizioso itinerario entro le parole, mai come in questo caso creature viventi.
Nella sensibile narrazione par di avvertire con intensità fisica l’infinito abbraccio di VIDAS, perché svolto sul confine tra vita e non vita. Forse è proprio abbraccio il trentunesimo sostantivo implicito del racconto di Gondoni. Un abbraccio che dice ai malati incontrati: “Sono qui per accompagnarti, so che stai facendo un’immensa fatica, ma vengo con te, quando, per quanto e come tu vuoi”.
Così l’autore narra la fatica e insieme la gioia di connettersi con l’interiorità di chi incontra. Donare l’ultimo abbraccio può anche esse- re un’insperata restituzione di tanti abbracci desiderati, di cui a volte avremmo avuto gran bisogno, ma che non abbiamo osato chiedere, ne’ avuto il coraggio di dare.
Gondoni osa e racconta la sua esperienza attraverso il filtro delle parole “ora calde, ora respingenti; simpatiche o scomode, sotto l’egida della parola cura”. L’autore entra in quelle stanze in punta di piedi, pronto all’ascolto “autentico solo se assume l’altro nella sua unicità”, attento a non superare il limite, impresa non facile in una società che ne ha perduto il senso.
In questo bouquet di sostantivi scelgo fragilità, “tratto peculiare dei pazienti e di chi sta loro accanto”. Le fragilità ci appartengono e sono d’impulso ad ascoltare le nostre per meglio comprendere quelle degli altri.