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Il ruolo delle cure palliative nella demenza senile

Dopo aver affrontato il tema delle cure palliative in relazione al Parkinson, alla SLA, all’Alzheimer e alla Sclerosi Multipla, oggi vi parliamo della demenza senile: che cos’è, quali sono i sintomi, come diagnosticarla e il ruolo delle cure palliative. Anche in questo caso, infatti, si tratta di una malattia degenerativa che comporta, per la persona malata e per i suoi familiari (o caregiver), la necessità di un’assistenza e di una presa in carico globale.

Che cos’è la demenza senile

La demenza senile è una condizione neurodegenerativa che colpisce principalmente gli anziani (insorge solitamente dopo i 65 anni) e comporta la perdita nel tempo delle nostre capacità intellettive. Essendo una patologia prettamente senile, e dato l’elevatissimo numero di anziani che abbiamo in Italia, la popolazione soggetta a questa o ad altre demenze è veramente ampia e i casi nel nostro Paese sono numericamente tanti. Per la precisione, demenza senile è un termine generico utilizzato per descrivere una serie di diverse patologie che causano questo declino cognitivo. Tra queste, l’Alzheimer è la più comune.

Quale sia la causa di questa progressiva distruzione delle cellule cerebrali è molto difficile da identificare e può variare di caso in caso. È difficile stabilire se la malattia sia provocata dal normale decadimento dovuto all’età, oppure da altre patologie, da fattori di predisposizione generica, o ancora da fattori ambientali.

I sintomi della demenza senile: dai sintomi iniziali al culmine della malattia

I sintomi iniziali della demenza senile possono includere problemi di memoria, difficoltà a concentrarsi, problemi di linguaggio e difficoltà a completare le attività quotidiane. Con il progredire della malattia, i sintomi possono peggiorare, includendo una perdita progressiva delle capacità cognitive e delle funzioni motorie, fino al culmine della malattia quando il paziente diventa dipendente dall’assistenza per le attività quotidiane. È proprio quando si arriva a perdere la capacità di compiere in autonomia le azioni necessarie per sopravvivere, come mangiare, muoversi e andare in bagno, che subentrano le cure palliative. Tuttavia, non sempre si arriva a uno stato così avanzato della malattia e, di conseguenza, non sempre è necessario ricevere l’attenzione delle cure palliative.

Demenza senile: come comportarsi

Per i pazienti con demenza senile, è importante mantenere un ambiente sicuro, familiare e confortevole, fornire supporto emotivo e mantenere una routine quotidiana. L’abitazione deve essere resa il più possibile sicura e organizzata, in modo da ottimizzare l’autonomia residua dell’anziano: è bene eliminare gli ingombri e gli oggetti che possono facilitare il rischio di caduta e, allo stesso tempo, dotare gli spazi di dispositivi di supporto specifici. È altresì importante incoraggiare le attività che promuovono la stimolazione mentale e fisica, come leggere, giocare a giochi di società, fare attività artistiche e attività fisica (compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente).

Come diagnosticare la demenza senile: il test da fare a casa

La diagnosi di demenza senile viene solitamente effettuata tramite una combinazione di esami clinici (ecografia Doppler, tomografia computerizzata e risonanza magnetica nucleare), interviste e test cognitivi. Un test che può essere fatto a casa per valutare i sintomi della demenza senile è il Mini-Mental State Examination (MMSE), un test breve e semplice che valuta le capacità cognitive di un individuo. Il test consiste in una serie di domande e attività che valutano la memoria, la comprensione del linguaggio, la capacità di calcolare, l’orientamento spaziale e temporale e la capacità di completare compiti semplici. Il punteggio ottenuto può essere utilizzato per monitorare l’evoluzione delle condizioni cognitive dell’individuo nel tempo.

Demenza senile precoce

La demenza senile precoce (DSM) è una forma di demenza che si verifica in individui di età inferiore ai 65 anni. I sintomi sono simili a quelli della demenza senile tradizionale, ma possono comparire più precocemente e progredire più rapidamente. La DSM è meno comune rispetto alla demenza senile tradizionale e può essere causata da diverse patologie, ad esempio la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington, la malattia di Creutzfeldt-Jakob o alcune forme di demenza vascolare. Tuttavia, le cause di demenza ad esordio precoce possono essere più rare e difficili da riconoscere.

In questo caso, i primi sintomi della demenza senile precoce non riguardano necessariamente la memoria, ma piuttosto il comportamento. Di conseguenza, questi sintomi vengono spesso confusi con quelli della depressione, dello stress, della menopausa o di altre malattie, in particolare di origine psichiatrica. In alcuni casi, i sintomi possono essere associati a circostanze esterne e temporanee, come ad esempio la perdita del lavoro, un lutto o la rottura di una relazione. Ciò può causare un ritardo nella diagnosi della malattia, che può arrivare fino a 3-5 anni rispetto ai casi di demenza senile tardiva.

Il ruolo delle cure palliative nella demenza senile

Quando si parla di cure palliative ci si riferisce ai trattamenti che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei malati inguaribili, riducendo il livello di sofferenza e dolore nell’ultimo periodo di vita. Nel caso della demenza senile, si interviene con le cure palliative quando la malattia raggiunge una fase avanzata, caratterizzata da stati di agitazione, insonnia e irrequietezza. Inoltre, si interviene quando il paziente non è più in grado di alimentarsi autonomamente a causa della degenerazione dei centri della deglutizione, o quando si verificano complicanze come le piaghe da decubito o difficoltà nell’evacuazione intestinale o vescicale. In questi casi, le cure palliative diventano fondamentali per migliorare la qualità della vita del paziente. Viene quindi posta particolare attenzione alla cura e alla prevenzione delle piaghe da decubito, utilizzando ausili come letti articolati, materassi ad aria compressa, cuscini anti decubito e, se possibile, la sedia a rotelle. Inoltre, si procede con l’inserimento di sacchetti delle urine e presidi assorbenti e con l’igiene del cavo orale.

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